Ci sono tre cose che bisogna sempre chiedersi, prima di procedere all’acquisto di un qualsiasi elettrodomestico (piccolo o grande) da cucina:
- Serve davvero?
- Che caratteristiche deve avere o con che criterio scegliere fra i tanti modelli?
- Il modello che ho visto vale la spesa?
Alla prima domanda, in questo caso, potrei anche non rispondere. Se state leggendo siete sul blog di Marika. Perciò non perderò ulteriore tempo nello spiegare perché a noialtri serve un forno che fa la pizza. Siamo seri.
Le pizze non sono tutte uguali. Banale. È perfettamente inutile dire quanto la migliore pizza napoletana o romana (sono cugine, si somigliano ma sono diverse) sia infinitamente più buona anche della migliore marca di pizza pronta surgelata. Ma le differenze non sono solo e unicamente nell’impasto o nel condimento (elementi certamente importanti), ma anche nella temperatura di cottura.
Il normale forno casalingo da incasso arriva in genere a un massimo di 250 gradi centigradi (i più piccoli fornelletti elettrici, anche meno, circa 220-230). E la pizza a queste temperature deve cuocere, a seconda del forno, ad esempio se ventilato o statico, almeno 15-20 minuti, mentre la pizza napoletana viene cotta in forni che possono arrivare anche a 650°, per cui bastano 40 secondi per sfornare una margherita. Ma basterebbero già 400°, e in quel caso sono necessari 4-5 minuti.
Ora… se il vostro forno arriva solo a 250° gradi, cosa potreste fare? No, non basterà alitarci sopra per aumentare la temperatura. Allora vi fate impiantare un forno a legna proprio al centro del salotto? Avreste problemi di arredamento, immagino. Date fuoco al divano e approfittate dell’incendio per testare una 4 formaggi? Magari è un po’ drastica come soluzione.
Cosa potete fare quindi, considerando che se si parla di una buona pizza la resa non è in discussione? Servirebbe qualcosa di poco ingombrante, facilmente gestibile e che raggiunga le temperature giuste (senza dar fuoco alla casa).
E il forno G3Ferrari G10032, che quest’articolo recensisce, risponde a queste caratteristiche.È poco più ingombrante della dimensione di una normale pizza, arriva alla temperatura di 400° (la temperatura è regolabile, quindi è possibile anche sviluppare minor calore, volendo), cuoce su pietra refrattaria (cosa che la differenza di sapore la fa) e in 4-5 minuti (si può impostare il timer) si sforna un’ottima pizza, che ben poche differenze ha con quella di moltissime pizzerie. Il risultato finale dipenderà solo dall’impasto che avete usato e da con quanto “intruglio” avete condito la vostra creazione.
Si possono usare anche pizze surgelate? Certamente, ma lo consiglio solo in casi più che disperati. Se invece avete un briciolo di tempo spendetelo per regalarvi un impasto fatto in casa (trovate in rete un milione di ricette e suggerimenti per chi è alle prime armi), la differenza è abissale. La pasta viene cotta croccante e gustosa, i sughi non si seccano o asciugano, il formaggio resta filante… e man mano migliorerete e diventerete sempre più bravi. Attenti a non diventare troppo bravi, o il rischio di mettere su qualche decina di kg diventa concreto e reale.
Noi, per iniziare abbiamo provato delle semplici margherite e marinare. E ho ancora un aumento della salivazione al pensiero. Avevamo dell’impasto avanzato e perciò abbiamo buttato lì anche una focaccia con un po’ d‘olio, sale e rosmarino. Croccante, saporitissima, cotta perfettamente. Sbavo. Se ci ripenso, sbavo.
Questo modello vale la spesa di circa 115-120 euro (i prezzi su amazon, dove l’abbiamo preso noi, oscillano ogni giorno)? LI. VALE. TUTTI. No, ma proprio TUTTI. Ogni centesimo. Considerate quanto spendete per un’uscita in pizzeria, poi fate due conti su quanto costano un pacco di farina, una bottiglia di passata di pomodoro, etc. I soldi li recupererete presto, e la soddisfazione è il valore aggiunto senza prezzo. Perché sì: quella pizza l’avete fatta VOI.
E’ disponibile anche un fratello minore, che include una sola pietra. Ma io direi: una volta fatta una spesa fatela bene, considerando che il modello con due pietre non costa molto di più, ma vi permette di fare anche piadine, tigelle, focacce, toast… vabbè, anche basta, che mi viene fame.
Cosa troverete nella confezione: il forno (ovviamente) con le sue due pietre refrattarie, due pratiche palette in legno che vi aiuteranno a maneggiare le vostre pizze prima e dopo la cottura (anche con una certa soddisfazione, c’è da dire!) e un ricettario con tante proposte di pizze classiche e gourmet!
Sophia Loren un tempo lo diceva in una pubblicità di un prosciutto, io mi sento di citarla in questa recensione: accattatevillo!
PS. Le foto utilizzate in questo post hanno come fonte il sito ufficiale G3FERRARI; abbiamo testato il prodotto e cotto le nostre pizze, pur non avendone testimonianze fotografiche di qualità! Potete vedere il nostro procedimento e la nostra esperienza reale nelle mie insagram stories a questo link in evidenza!
PPS. Il post non è sponsorizzato ma frutto di un nostro apprezzamento familiare spontaneo e condiviso! Tant’è che l’autore di questo pregevolissimo (e comicissimo) scritto….è mio marito Andrea! ❤